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Majstori e Komšiluk

Pubblicato: aprile 30, 2011 in Uncategorized
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E’ un sabato (piovoso) nella terra dei cevapi, ma nella giornata di oggi son successo alcune cose (ok, non molto elettrizzanti, ma bihac non è la capitale della movida, per quella si deve andare a belgrado, per esempio).

In ordine di apparizione: è arrivato il mio collega nonchè vicino del piano di sopra! Completamente frappato da un viaggio di un giorno perchè coi mezzi sto buco di cxxo del mondo non lo si raggiunge mai! Autobus bihac zagreb (4  ore), treno espresso zagreb-venezia (8milionidiore) e poi qualche coincidenza per il resto del mondo…

Mentre lui si riprendeva a un certo punto è arrivato il mio logista nonchè pretendente marito Veljko con il suo amico Zlatan, un vero Majstor.
Ma che cos’è un Majstor? Il Majstor è una figura chiave nei balcani. E’ colui che tutto fa, e tutto può.
Per ogni cosa serve un Majstor, dal rifare le chiavi, al mettere su un palo (dopo ci arriviamo), al dipingere, al sarchiare, al spaccare la legna… insomma i Majstori muovono il mondo.
Bevono caffè e birra, fumano, sono alti e con la panzetta e guidano macchine mezze scassate (preferibilmente delle Golf prima generazione).
Parlano bofonchiando, sono sorridenti, gli manca qualche dente, a volte un dito o due e nel bagagliaio della loro auto hanno tutto (sempre che riescano ad aprirlo perchè le loro auto sono piene di cose, non vanno i finestrini, hanno tutte almeno 200.000 Km, sono diesel e hanno le portiere sfasciate).
Onore al Majstor Zlatan che è nato a Prizren ed è mezzosangue, con lui ci siamo salutati in albanese. Mi ha montato una splendida scaffalatura che domani (alla faccia del primo maggio) vedrò di verniciare.

Finito l’affare scaffale arriva spuzzettando e rombando un camion con un ruspino… la cavalleri! sono i tecnici della Telecom BH! I quali devono sostituire un palo per poi poter attaccare il filo del telefono… Evviva! Avremo la linea fissa!
Piccolo problemuccio……. mentre questi son lì che studiano la cosa, decidono che non scaveranno perchè forse salta la luce, c’è un canale che è stato scavale di fresco, sotto di sicuro ci son dei cavi che cos’è che cosa non è, morale chiamano il padrone di casa dicendogli di venire qua… il quale da Sarajevo gli fa una pernacchia.
I majstori confabulano, coinvolgono un paio di vicini e alla fine decidono di scavare…
Trepidante assisto alla scena per capire se salteranno per aria, ma niente, trovano il cavo, gli scavano a fianco e piantano in fianco al palo traballante non un nuovo palo ma un moncone di palo che sostiene il palo marcio…E se ne vanno… (quindi niente linea fissa).

Nel frattempo arriva una golfbordeauxconrimorchio e scendono 3 baldi giovani. Sono 3 Majstori che tagliano la legna dalla vicina: uno passa i tronchi a un altro che con una sega circolare e una sigaretta in bocca taglia a pezzi e infine il più sfigato si spacca la schiena con l’ascia facendo a pezzetti i pezzoni…

Colgo  l’occasione che aspettavo per presentarmi al vicinato (perchè mentre i Majstori lavorano io sono al piano di sotto, dove c’è l’ufficio, a fare la rivoluzione, sposto mobili e mobiletti e pianifico la nuova architettura di quello che sino ad ora era un mausoleo vuoto e scintillante. Ovviamente faccio tutto sto casino 10 minuti dopo che sono venute le donnine delle pulizie…).

Balzo di là dai tronchi e parlo con la signora che vive di fianco, la quale è tutta contenta di conoscermi e dice è un anno che siete qua e non ho mai conosciuto nessuno.
Da brava balcanica le dico che io sono arrivata da 7 giorni e che mi fa piacere conoscerla, e che è giusto che ci conosciamo e siamo “dobri prijatelji” (buoni amici) perchè è importante avere un buon “komsiluk” (vicinato).

Il komsiluk è tutto da ste parti, diciamocelo.

Il vicino è colui il quale può darti fuoco alla casa, oppure può vigilare su di essa, curandola con attenzione e segnalandoti qualunque cosa sospetta!

Nello scorso anno i nostri vicini ci han rubato una pala per la neve e della legna, io ora ho rimediato un invito per un caffè e la frase: per qualunque cosa, vieni qua, che ti aiuto io (così mia mamma è felice). La signora è tanto gentile, ha una voce musicale, da radio come quella di una donna che ho conosciuto in Argentina e che conduceva trasmissioni. Peccato solo il nome, non me lo ricordo, so che è un bisillabo e ci sono due A, ma le consonanti non le so proprio infilare… Con la scusa di presentarle il  mio collega cercherò di farmelo ridire.

Gli altri vicini invece guardano dalle finestre o dalla strada, ma sono un po’ più freddi, in fondo noi siamo stranieri e viviamo in castello azzurro di un bosniaco che dall’estero ha voluto far vedere al resto del mondo quanto sia ricco (indebitandosi probabilmente fino al midollo per costruire questa reggia… a proposito, domani faccio l’idromassaggio…).
Per questo forse ci hanno rubato la pala e la legna, in fondo noi rappresentiamo il benessere e per noi una pala non è niente. A mio avviso non hanno mica torto a vederci così.

Basta che lascino stare la mia Panda se no le case gliele brucio io…

E infine, per concludere in gloria il pomeriggio, siamo andati da veri capitalisti a fare la spesa al Tus che è un ipermercato con tante cose fighette, io e il kolega.
Abbiamo comprato delle cose inutili ovviamente e delle cose strane (tipo la Zozzarella, anzi Zottarella, cioè una mozzarella improbabile, o dei tortellini bolognesi…) e poi, per concludere e per fare onore alle tradizioni così che i vicini si rendano conto che siamo come loro, ho balcanizzato il balcone, comprando un tavolino e due sedie!
Così che passerò le mie ore libere seduta, fumando, bevendo caffè e guardando la strada, come una di loro!