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Quando ho letto la notizia ieri, volevo scrivere un post che evidenziasse alcune lacune che a mio avviso la Croazia ha ancora al suo interno.
Certo, non vuol dire che il processo di entrata dei Balcani in Europa non debba avvenire, ma che ancora molti passi vadano fatti è certo, mica bisogna dormire sugli allori!

Sicuramente la Croazia è un Paese dalle tante anime, anche per la sua varietà e complessità territoriale, si va dai paesini della costa che tutti quanti amiamo e conosciamo, che fioriscono nella bella stagione, alle città come Zagabria, dall’animo austro-ungarico, per risalire verso la piatta Slavonia, e in mezzo si saltella tra campi minati e case distrutte e abbandonate in cui i serbi non faranno ritorno.

E ok. Ci si deve lavorare un pochino, in fondo basta togliere i cartelli Pazi Mine e fare in modo che i turisti non si avventurino troppo oltre le strade note, evitando di finire in Krajina per andare a Plitvice, che l’autostrada della costa oramai è terminata grazie ai fondi UE ed è super bella (e super cara).

E poi certo, basta smettere di litigare con sloveni e altri vicini del mediterraneo per il discorso del territorio marittimo di competenza e in fondo, noi, della Croazia che ne sappiamo d’altro? Non sta dando problemi da un sacco di anni, economicamente riesce a reggersi sulle gambe (grazie a un bilancio reso più o meno stabile per gli introiti del turismo) e non litigano in maniera esagerata facendoci ripensare alla guerra di venti anni fa. La transizione in effetti è passata in fretta e neanche troppo male.

E poi molti di noi italiani penseremo anche: se in fondo c’è entrata la Romania in UE, almeno la Croazia ha le strade e delle belle città. Certo, non c’è paragone (fino a che non ci si sposta dalle zone costiere, almeno).

Per carità: io non sono contraria all’adesione UE, io dico  che tutti i paesi dei Balcani dovrebbero uscire dalla loro Jugo-Sfera e aprire la mente ad altri scenari, e quindi, bene, bene che entrino, e che si facciano progressi. E la prossima sarà la Serbia e poi chissà la nostra piccola Bosnia…

Però.

Stamattina, prima di andare tra l’altro proprio in Croazia, ho aperto un po’ di giornali online, a partire da quelli italiani, che insieme alle notizie sui referendum titolavano a piena pagina quanto fosse stato bello l’Europride a Roma, e il discorso di LadyGaga e poi c’erano foto, arcobaleni e fiori. Bello, finalmente in Italia una manifestazione dell’orgoglio LGBT in cui non si è andati troppo in polemica ma si è festeggiato e ballato e riso.

Dall’altra parte, invece, aprendo le pagine dei giornali di qua, le solite foto di poche persone coraggiose, che sono scese in una bella giornata di sole a Split (Spalato per noi) a manifestare il proprio orgoglio. E alle loro spalle nelle foto, tanti tantissimo poliziotti in divisa antisommossa che cercavano di trattenere una folla di 10mila esaltati omofobi che lanciavano pietre, petardi e quant’altro addosso alle persone, inclusi i turisti che si trovavano lì per caso.

Ah! Poveri turisti!…………… Se la Croazia vuole entrare in Europa e tratta i turisti così, insomma, non la vedo tanto bene….! Dovrebbe trattarli meglio ed evitare che nei week end questi 4 gay, lesbiche, queer, transgender si riversino per le strade del centro baciandosi e tenendosi per mano!!! Così i tanti fascisti, nazionalisti, estremisti, hooligan croati non lancerebbero le pietre i petardi e i vasi e non sporcherebbero le strade bianche del nostro bel centro di Spalato!

Evviva. Abbiamo tempo fino al 2013 per lavorare molto sulla società civile, da queste parti.

Ma poi, ripensandoci, mi è venuto in mente che da noi le cose forse non sono tanto diverse, o meglio, forse non ancora.
Intendo dire che non basta un Europride a Roma (terra del Vaticano!!!) senza incidenti, se poi nella notte ancora le coppie gay hanno paura di tenersi per mano perchè rischiano il pestaggio o se va bene gli insulti.

….insomma, benvenuta alla Croazia in UE e benvenuti a tutti quanti sulla faccia della terra, i passi da fare per essere in un mondo senza discriminazioni di qualsiasi genere e distinzione sono tanti, non c’è un Paese migliore di un altro per essere liberi di essere sé stessi.
Per qualcuno ci sono solo differenze e paura e ignoranza… ci sono i bianchi, i neri, i gialli, i musulmani, gli ebrei, i gay, gli zingari, gli handicappati, le bionde… c’è sempre qualcuno diverso… e se ci si rendesse conto che forse siamo talmente tanto tutti diversi (compresi i gemelli)  a comporre le stelle di questo cielo, anche la bandiera dell’UE avrebbe un significato maggiore…  Libere stelle in libero cielo!

 

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